Il finto socialismo del Nicaragua. Ecco come per gli interessi della Cina i cattolici vengono perseguitati.

Nicaragua, chiesa e cartelli messicani: ecco come la Cina fa la guerra agli Stati Uniti.

COSA STA ACCADENDO IN NICARAGUA?

Il Nicaragua è un piccolo paese che da solo sarebbe poco più che una provincia in quel disastro politico che è il Centro-America. L’attuale presidente, Daniel Ortega, è il leader del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN) che nel 1979 mise fine, con una rivoluzione in pieno stile socialista, alla dittatura filo-occidentale dei Somoza. Da lì in poi la storia del paese ebbe una caratura democratica con libere elezioni. Nonostante ciò l’ombra della possibile dittatura marxista a guida FSLN è sempre stata presente tra i membri delle istituzioni, anche se il partito ha governato con il sostegno del popolo e alternandosi a capi di stato di tutt’altra provenienza politica. Oggi il Fronte Sandinista governa dal 2007, avendo vinto regolarmente le elezioni presidenziali. Ma non è tutto rosa e fiori nel socialismo latino-americano, oggi il Nicaragua è una ‘democratura’, proprio come molti stati dell’est Europa. Le elezioni si svolgono e pure in piena regola, ma la repressione governativa è molto insistente. I liberali non riescono ad avere vita facile con un partito, il FSLN, che a mio avviso è tutto tranne che socialista. Naturalmente l’anti-americanismo è il principale perno della politica presidenziale. A colpi di embarghi e repressioni il Nicaragua si è sempre più avvicinato al nemico per eccellenza degli USA: la Russia.

E LA CINA?

Da ben 18 mesi Mosca non è stata più in grado di mantenere la propria egemonia nel Centro-America. Xi Jinping non ha aspettato oltre e si è subito fiondato sul piccolo staterello. Il Nicaragua in effetti offre una posizione strategica nella guerra fredda sino-americana. Il suo posizionamento, lontanto dal confine americano ma vicino a quello messicano, l’affaccio sia sull’Oceano Pacifico che sul Mar dei Caraibi, quindi sull’Atlantico, lo rende un crocevia del continente americano. E’ proprio qui che la Russia prima, e la Cina oggi, scaricano tonnellate di materie prime per la produzione del fentanyl (fonte: Formiche.net), trasportato negli States dai cartelli messicani, con cui avvelenano milioni di cittadini statunitensi. Perché il miglior modo per colpire un governo è attraverso il malcontento popolare, ieri con le bombe oggi con la droga.

COSA C’ENTRA LA CHIESA?

Da quando il Nicaragua si è avvicinato pericolosamente alla Cina, ha interrotto i rapporti con l’isola di Taiwan. Poco prima della decisione unilaterale di Ortega di non riconoscere Taiwan come uno stato sovrano, Taipei ha donato tutte le sue proprietà sul territorio alla chiesa cattolica, più precisamente all’ordine dei Gesuiti. Decisione azzeccata dato che il Nicaragua, in tendenza con la politica di una sola Cina, ha dichiarato come tutte le proprietà precedentemente di Taiwan, oggi appartengano a Pechino. Secondo voi come ha reagito il presidente Ortega al trasferimento dei beni nel paese da Taiwan ai Gesuiti? Ha reso formalmente illegale l’ordine, procedendo con il sequestro di tutti i suoi beni. Tipica mossa da stato democratico.

LA SITUAZIONE OGGI

Ad oggi in Nicaragua è in corso una vera e propria repressione nei confronti della comunità cattolica, tanto da attirare le preoccupazioni del Papa, che a marzo di quest’anno si è detto “triste e preoccupato”.

LE MIE CONSIDERAZIONI

Per quanto io sia agnostico e dichiaratamente anticlericale, non posso accettare che persone innocenti vengano perseguitate. Ancora peggio se per mere questioni politiche. In particolar modo da uno stato che solo sulla carta è socialista. Io come socialista europeo mi dico contrario alla democratura di Ortega ed esorto tutti i miei ‘compagni’ a giungere a questa conclusione.

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Salario minimo

E tu lo sai cos’è il CSC?

Quale legge introdurresti?

Il BRICS si allarga ma l’Occidente non deve avere paura, almeno per ora.

Tra il 22 e il 24 agosto si è tenuto un vertice del BRICS che probabilmente avrà cambiato la storia del ‘secondo mondo’.

COS’E’ IL BRICS?

Il BRICS è un alleanza economica di 5 paesi: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica; di cui compongono l’acronimo. Sono considerate le principali economie emergenti del mondo, capaci un giorno di competere con l’Occidente, cosa che già sta avvenendo (vedi il caso della Cina). Il loro scopo è ridurre, se non eliminare, il controllo degli Stati Uniti sul mondo, creare una nuova moneta internazionale alternativa al dollaro, e creare un nuovo polo per controllare l’economia mondiale.

COS’E’ SUCCESSO NELL’ULTIMO VERTICE?

Nei giorni scorsi i cinque paesi si sono incontrati in Sudafrica, rappresentati dai loro presidenti, tranne la Russia per ovvi motivi. Al termine degli incontri è stato annunciato l’allargamento dell’alleanza a sei nuovi paesi, distribuiti uniformemente nei vari continenti. Si tratta di: Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

IL G7 DEVE TEMERE?

Il G7, l’alleanza dei ‘Grandi 7’ (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Canada) non deve temere proprio nulla. I 5, ora 11, paesi sono troppo eterogenei. Non c’è alcun tipo di somiglianza culturale tra loro, per non parlare delle tensioni. Per esempio, sono noti gli ‘screzi’ tra Cina e India per il controllo dei territori posti sul loro confine. Senza naturalmente tener conto dello stato di guerra in cui versa la Russia, isolata a livello mondiale. Ovviamente non è passato inosservato l’invito rivolto ad alcuni paesi molto vicini all’Occidente, come l’Arabia Saudita o gli Emirati Arabi Uniti. Quindi con questo allargamento va anche a decadere l’uniforme ‘odio’ verso gli Stati Uniti che contraddistingueva il BRICS formato a 5.

COSA DEVE FARE L’OCCIDENTE?

Sicuramente il G7 deve continuare a dialogare con il BRICS, almeno per evitare situazioni come quella dell’Ucraina.

CHI GUIDA IL BRICS?

Potremmo dire che non c’è un leader all’interno dell’alleanza. Sicuramente il paese più potente del gruppo è la Cina, ma secondo vari esperti è vicina una stagnazione economica simile a quella del Giappone negli anni ’90 (qui per maggiori informazioni). Un modo per il dragone di dominare il mercato globale sarebbe puntare sullo Yen, la moneta cinese. Il problema è che non può essere ancora accostata al Dollaro e all’Euro, le monete con cui oggi avvengono gli scambi internazionali. Secondo Nelli Feroci, il direttore di Affari Internazionali, è plausibile un lancio internazionale della moneta tramite i paesi del BRICS (qui l’intervista su formiche.net). A mio avviso però sarà molto difficile date le già citate tensioni tra Cina e India, le principali economie dell’alleanza, lo stato di guerra della Russia e il moderatismo di Brasile e Sudafrica.

Chi sono i poveri per Lollobrigida? Lavoratori? Senzatetto? Ma ovvio che no, sono i contadini!

Caro ministro Lollobrigida, non la vedo proprio in fila alla Caritas, per avere una minestra calda. Perché si sa, dove mangiano i ‘poveri’ c’è roba buona.

Non voglio sprecare tante parole contro questo individuo dato che non se lo meriterebbe. Vorrei però soffermarmi su un lato di questa affermazione. I poveri.

Chi sono i poveri per Lollobrigida? Lavoratori? Senzatetto? Ma ovvio che no, sono i contadini! E questo possiamo capirlo dalla tranquillità con cui, secondo il ministro, essi mangino cibo di una qualità superiore. Perché è ovvio, se hai il tuo campo, il tuo orto, curato e ben trattato, allora gli ortaggi saranno più buoni. Poi ci sono gli allevatori, quelli che i maiali li lavorano con le loro mani. Per non parlare di chi macina la farina, con il proprio mulino. Poi si va tutti al mercato per vendere e, come logico che sia, si tiene per se una parte per sfamare se stessi e la propria famiglia. Benvenuti nel 1950!

È chiaro che la visione della povertà, nella mente del ministro, evochi paesaggi incontaminati, colorati dal giallo dei campi. Ma non è così! I poveri abitano loro malgrado in città, in quartieri ghettizzati e molto spesso vicino a zone industriali. Lo voglio vedere Lollobrigida a piantare i pomodori nel terrazzo dei palazzoni di Tor bella monaca. Quindi no, chi è povero non ha il proprio orto ma fa la fila al supermercato, possibilmente discount per risparmiare. Chi è povero mangia la carne una volta a settimana e ha un’enorme dispensa di legumi. Forse la verdura è fresca ma si tratta pur sempre di un fruttivendolo che affaccia su una grande arteria stradale, sicuramente non l’immagine che si era prefigurato il ministro.

Io non so se questa visione distorta della povertà sia frutto di un’ignoranza abnorme, ma spero sia così. Perché altrimenti si tratterebbe esclusivamente di propaganda elettorale. Una propaganda volta a costruire un’immagine fantasiosa dell’Italia. Un paese di contadini e allevatori. Di grano e mucche. Di stradine e mulini. Un’Italia che non esiste più da 80 anni e che spero, come tutti quelli che hanno fatto quella vita e che oggi vivono nella comodità della città, non torni mai.

Un antisemita in regione

Quant’è bella la nuova giunta Rocca nel Lazio? Sembra che ‘la Pisana’ sia diventata un covo di estremisti, ex terroristi e antisemiti. Una sorta di rifacimento dei pub bavaresi negli anni ’20, se non fosse che io stia parlando di un unica persona. Un unico ‘uomo’, il portavoce Marcello De Angelis.

Per farsi un’idea chiara del personaggio basta cercarlo su Wikipedia, ne verrà fuori un profilo niente male. Piccolo riassunto: nel 1977 entra in Lotta Studentesca, nel 1978 passa a Terza Posizione che verrà messa al bando dopo la strage di Bologna. Niente male, no? Ma il bello deve ancora venire. Alcuni suoi ex colleghi si rifugiano a Londra ma la polizia li trova. Allora lui cosa fa? Va immediatamente nel UK per avvertirli e metterli in salvo ma le cose vanno male. Viene arrestato e passa ben 6 mesi nel carcere di massima sicurezza di Brixton. Nel 1989 finalmente torna in Italia dove viene condannato a 5 anni di prigione, naturalmente viviamo in uno stato antifascista solo a parole perché di anni in prigione ne passa solo 3. Finite le sue vicissitudini con la legge si butta in politica e si dedica al giornalismo. Collabora a più livelli con tutti, o quasi, i periodici d’estrema destra: La spina nel fianco, L’Italia settimanale, Area, Il Secolo d’Italia, Libero e Il Tempo. Con Alleanza Nazionale, ex MSI, diventa senatore prima e deputato poi. Si fa strada arrivando a ricucire, almeno provandoci, la rottura tra Berlusconi e Fini nel PdL.

Oggi è il responsabile della comunicazione della Regione Lazio, mica pizza e fichi. Il suo mandato inizia con il botto. Prima nega la matrice neofascista della strage di Bologna, in cui secondo le autorità inglesi e italiane è in qualche modo coinvolto, poi salta fuori una sua canzone in cui definisce gli ebrei “mercanti e stupratori”. Ma non è meraviglioso? Il portavoce (PORTA-VOCE) del Lazio è un antisemita.

Io sono probabilmente la persona più garantista che possiate mai trovare, e sono convinto che ognuno debba avere la possibilità di riscattarsi, ma così è troppo. Questa ‘persona’ inneggia a Himler mentre definisce gli ebrei, tutti, degli stupratori. Ora basta! Non possiamo permettere che le nostre istituzioni abbiano un comportamento, come questo, a dir poco abominevole. Ma dov’è Rocca? Perché De Angelis non viene licenziato?

Caro Matteo, la colpa è della testa non della chimica.

“Se stupri una donna meriti di essere curato” (Fonte: Ultimora)

Secondo il ministro e leader della Lega Salvini se commetti uno stupro, l’unico modo per risolvere la situazione è la castrazione chimica, un processo chimico che abbassa esponenzialmente il tuo livello di testosterone.

Prima di questa dichiarazione il mio dubbio era: “ma Salvini vuole la castrazione chimica come punizione o come soluzione”. Beh, adesso mi sembra ovvio che sia la seconda la motivazione del leader del carroccio. Ma è davvero così?

Non so se questa soluzione sia più stupida o più pericolosa. È stato dimostrato che gli stupratori hanno lo stesso identico livello di testosterone di qualsiasi altro uomo sulla faccia del pianeta. Quindi va da se che influire su questo ormone sia una cosa assolutamente inutile. Per non parlare di come sia paradossale dare la colpa di uno stupro al testosterone. In sostanza chi è d’accordo con la castrazione chimica sta dicendo: “la colpa non è dello stupratore ma del testosterone. Non è della testa ma della chimica”. Un concetto abbastanza ridicolo. La colpa è dello stupratore, punto. E affermare il contrario vorrebbe dire scaricare il colpevole delle proprie responsabilità. E poi cosa? Gli assassini non hanno colpa perché guidati dal proprio istinto? I pedofili devono essere compresi? I colpevoli di violenza domestica stanno solo seguendo la propria natura?

Cari miei, tutti noi abbiamo preso la decisione di vivere in società. Nessuno ci ha obbligati a non andare a fare gli eremiti sulla cima di qualche montagna. Ed è naturale che se decidi di vivere in società tu debba rispettare le sue regole, prima fra tutte il rispetto dell’individualità in qualsiasi forma: fisica e psicologica.

Chiarito questo punto vorrei soffermarmi sul concetto di castrazione chimica come punizione. Nel nostro paese grazie a Dio le punizioni non esistono, o meglio, esse sono volte a rieducare il condannato. Tutto questo è sancito dall’articolo 27 della costituzione. Ed è proprio questo articolo che oltre a ciò definisce: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità”. Semplice come concetto no? La castrazione chimica è incostituzionale, non c’è niente da fare. E l’unico modo per Salvini di istituirla è cambiare la costituzione, cosa assai difficile.

In conclusione, la castrazione chimica è solo la solita marchetta propagandistica, in un paese che purtroppo è in una costante e degradante campagna elettorale.

La Corte di Cassazione lascia Salvini senza parole.

La Corte di Cassazione dà ragione ai migranti, non sono dei clandestini se hanno fatto richiesta d’asilo, e il povero Salvini rimane senza parole, letteralmente. Lo sappiamo tutti come il leader del carroccio non sia altro che un populista, qualunquista, buono a nulla. Anzi una cosa la sa fare: aizzare le folle contro gli ultimi. Perché di questo si tratta, i migranti sono gli ultimi in una società che di ultimi ne ha tanti. Vengono dopo qualsiasi categoria discriminata: dopo le donne, dopo gli omosessuali, dopo i poveri. Per questo è tanto facile prendersela con loro, tanto non avranno mai nessuno a difenderli. E quindi cosa fa un grande uomo politico qual è Salvini (ironia) ? Li chiama clandestini e li dà in pasto a una società che ha bisogno di un nemico. Purtroppo però non ci rendiamo conto che il nemico è lui, non loro. Il nemico è questo governo, razzista e populista. Fortunatamente la tripartizione dei poteri funziona ancora. La sinistra può contare, spero, su un Presidente della Repubblica precedentemente iscritto al PD. Ma soprattutto, il popolo può contare sulla Corte di Cassazione e altri tribunali del genere, che non guardano i sondaggi e danno ragione a chi ce l’ha. Qui un articolo che spiega meglio la situazione.

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