La guerra tra poveri

In queste ore sta circolando sul web il video di un camionista che sorprende delle donne migranti nel rimorchio del suo camion, nei pressi del confine di Ventimiglia. Ciò che sorprende non è tanto l’evento in sé ma il modo in cui l’uomo tratta queste donne, prese a cinghiate nel momento in cui sono apparentemente inermi. L’uomo ora, secondo le testate, rischia una condanna per esercizio arbitrario della propria ragione. Per quanto sia vero che la reazione dell’uomo è inutilmente spropositata e che le immagini sono abbastanza crude, non credo che si possa dare un giudizio troppo affrettato sulla vicenda. Chi pensa che in questo caso esista un buono e un cattivo, una parte giusta e una ingiusta, evidentemente si è soffermato troppo poco a ragionarci. Qualche anno fa si parlava di “guerra tra poveri”, ora sembra che questo concetto sia completamente scomparso nonostante il progressivo e inesorabile cancellamento della classe media. Quello che possiamo imparare da questo video è come due parti, entrambe disperate per motivi diversi, debbano mettersi in contrapposizione a favore di un sistema che evidentemente le sfrutta. Abbiamo sì, delle donne che per avere uno stile di vita ragionevole devono abbandonare ogni tipo di dignità umana, nascondendosi alle autorità europee. Ma abbiamo anche un uomo, proveniente dall’est Europa, che per dare da mangiare alla propria famiglia deve farsi l’intero continente in camion. Ovviamente la reazione dell’uomo è spropositata e da condannare, ma non possiamo attaccarlo da tutti lati. Dobbiamo capire che entrambi le parti, le donne etiopi e l’uomo dell’est Europa, sono vittime di questo sistema. Se la nostra società non inducesse i poveri a farsi la guerra fra di loro allora questo video non sarebbe mai stato registrato. Vogliamo trovare un colpevole? Trovatelo nella nostra società.

Le sorti della guerra a Gaza sono cambiate?

In merito alla questione palestinese, il fronte occidentale sembra frammentarsi. Non solo alcuni stati europei hanno riconosciuto l’esistenza della Palestina come stato sovrano, aprendo ambasciate e dando il via a un serio impegno diplomatico in tal senso, ma è anche arrivato un mandato di arresto per il primo ministro israeliano. La motivazione alla base della decisione di Karim Khan, Procuratore Capo della CPI, sarebbe la convinzione che Bibi Netanvahu e Yoav Gallant, quest’ultimo Ministro della Difesa israeliano, siano responsabili di presunti crimini di guerra e contro l’umanità a Gaza e nella West Bank. D’altra parte, la CPI ha anche emesso dei mandati d’arresto nei confronti di alti esponenti di Hamas, il gruppo politico-militare che il 7 ottobre, con un’improvvisa invasione terroristica, diede il via al conflitto in corso.

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Traccia C2: siamo meglio di come volete dipingerci!

Sarebbe interessante vedere quali erano le tracce d’esame negli scorsi anni, giusto per capire se ci fosse un completo disinteresse nei confronti dei più giovani anche prima. Nello specifico, la traccia C2, di “attualità”, riportava un testo del 2014 in cui l’autore riteneva negativo il modo in cui vengono usati i social. Ora, siamo abituati a qualche vecchio che critica i nostri stili di vita, senza un apparente motivo, dall’alto della sua veneranda età. E sono conscio che per la maggior parte di chi lavora al MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito) effettivamente tra 2014 e 2024 non vede una così grande differenza. Peccato che in quella decade delle cose sono cambiate. Innanzitutto, oggi i social si presentano come una cosa molto diversa. È lontana l’epoca dei blog e dell’utilizzo di essi in opposizione al tradizionale diario, tesi sostenuta dalla traccia. Oggi, i blog non li usa quasi nessuno. O meglio, io stesso ho questo blog ma come potete vedere non tratta della mia vita personale, su cui cerco di essere abbastanza riservato, ma si concentra su uno specifico tema: quello dell’attualità. Attualità, parola che evidentemente per il Ministro Valditara ha un significato diverso dal nostro. Chi oggi ha nelle proprie mani la nostra cultura deve capire che, soprattutto in questo periodo storico, il tempo è molto relativo. Dicono che il 2014 è contemporaneo, ma in quell’anno non c’era il Covid, la guerra in Ucraina e la Palestina la sentivamo citare solo da qualche radicalizzato. Oppure, non c’era TikTok, l’intelligenza artificiale era cosa riservata a pochi e gli smartphone non avevano le potenzialità che hanno oggi. Anche i social, caro Ministro, sono cambiati molto. Da vetrina alla portata di tutti, com’erano prima, oggi sono parte della nostra quotidianità. Una caratteristica talmente esasperata che la maggior parte dei profili di giovani e giovanissimi hanno una manciata di follower. Mentre nel 2014 le piattaforme continuavano ad essere culturalmente e socialmente una novità, oggi sono parte di noi. E come tale non vogliamo assolutamente che qualche estraneo venga a conoscenza delle nostre abitudini di vita, per l’appunto private. La mia pagina, pagina non profilo, è tematica anch’essa. Non racconta nulla di me, della mia casa o dei miei cari. Oggi, caro Ministro, i giovani hanno la cultura del privato, proprio in opposizione alla tesi della traccia che presumo abbia letto prima di darla in pasto a mezzo milione di studenti. Anzi, se c’è qualcuno che non ha idea di come si utilizzino i social, quelle sono le generazioni precedenti. Non dal punto di vista tecnico, i cinquantenni sono bravissimi a postare o a mettere storie, ma dal punto di vista etico. Non sono i giovani che mettono foto di bambini, che registrano continuamente la loro posizione o che mettono in “bacheca” tutta la loro storia e i loro interessi. Ministro Valditara, siamo meglio di come ci volete dipingere.

Finalmente possiamo dirlo: Fratelli d’Italia è fascista!

Questa è la giovanile di Fratelli d’Italia, Gioventù Nazionale. Se è così vero che il fascismo è morto, come continuano a ripeterci, perché c’è chi ancora grida “Duce duce”? Com’è possibile che questə ragazzə, che ricordiamolo sono maggiorenni, possono urlare “Presente” alla luce del sole durante la chiusura della campagna elettorale della Meloni? Com’è possibile che una ragazza sia libera di dire “il fascismo nel 2024”, come potete vedere nel video allegato, senza che ci siano per lei delle ripercussioni. Guardate che qui non si parla di ragazzini che scherzano, si parla della futura classe dirigente del nostro paese. Un clima in cui la Meloni evidentemente sguazza dato che erano presenti a questi eventi importanti dirigenti del partito.


Finalmente possiamo dirlo, servendoci di una prova inequivocabile: Fratelli d’Itali e tutto ciò che gli gira attorno è un partito fascista!

Un clima d’odio in cui la Meloni sguazza.

“Il deputato M5S Leonardo Donno prova a consegnare una bandiera dell’Italia al ministro Roberto Calderoli e viene espulso dal presidente della Camera Lorenzo Fontana. A questo punto, alcuni parlamentari della destra si sono messi in mezzo e “il leghista lezzi lo ha colpito con dei pugni ripetutamente sulla testa – riferisce Nicola Fratoianni – ed è stramazzato a terra”. Il deputato M5S è stato portato via dai paramedici in sedia a rotelle.” (Fonte: Repubblica)

Questa è la maggioranza di governo, questo è il clima che si respira in parlamento, queste sono le azioni che Giorgia Meloni e Lorenzo Fontana evidentemente tollerano. Oggi un membro dell’opposizione non è nemmeno più libero di agire nei limiti del suo ruolo, e questo per cosa? Dover far valere la propria idea, imporre un pensiero che la maggioranza degli italiani non condividono. Vogliono a tutti i costi approvare l’autonomia differenziata che, come dice già il nome, creerà delle enormi spaccature sociali ed economiche tra nord e sud. E per farlo ricorrono addirittura alla violenza, in un contesto in cui il governo sguazza. Sono padroni di tutto ma senza prendersi alcuna responsabilità, sono liberi di agire senza render conto a qualcuno. La bassezza della loro politica la di vede in questo tragico video.

Vespa censura l’opposizione.

Vespa tenta di zittire il deputato PD Marco Furfaro quando condanna le posizioni di Vannacci. È inaccettabile che sulla televisione pubblica i membri dell’opposizione non possano esprimere liberamente la loro opinione. Al contrario, chi è dentro partiti neofascisti e di estrema destra può uscirsene come vuole senza avere nessuna responsabilità. Questo è il servizio pubblico italiano, questo è il governo, questo è fascismo.

Manca una settimana al voto.

Ieri si è chiusa la campagna elettorale del Partito Democratico nella circoscrizione centro, ma al voto manca ancora una settimana. Dobbiamo sfruttare questi giorni non per convincere a votare per il PD, ma per convincere le persone ad andare alle urne. Questi mesi di governo Meloni, fatti di continui attacchi alla libertà sotto ogni aspetto, ci dimostrano come anche nelle più solide delle democrazie la guardia non dovrebbe mai venir meno. C’è il pericolo concreto che in Europa vadano determinate persone non perché votate, ma forti di un astensionismo dilagante. Mi raccomando, l’8 e 9 giugno andate a votare, non perché fa comodo a loro ma per avere diritto di parola nella politica che ogni giorno decide della nostra vita.