Tra il 22 e il 24 agosto si è tenuto un vertice del BRICS che probabilmente avrà cambiato la storia del ‘secondo mondo’.

COS’E’ IL BRICS?

Il BRICS è un alleanza economica di 5 paesi: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica; di cui compongono l’acronimo. Sono considerate le principali economie emergenti del mondo, capaci un giorno di competere con l’Occidente, cosa che già sta avvenendo (vedi il caso della Cina). Il loro scopo è ridurre, se non eliminare, il controllo degli Stati Uniti sul mondo, creare una nuova moneta internazionale alternativa al dollaro, e creare un nuovo polo per controllare l’economia mondiale.

COS’E’ SUCCESSO NELL’ULTIMO VERTICE?

Nei giorni scorsi i cinque paesi si sono incontrati in Sudafrica, rappresentati dai loro presidenti, tranne la Russia per ovvi motivi. Al termine degli incontri è stato annunciato l’allargamento dell’alleanza a sei nuovi paesi, distribuiti uniformemente nei vari continenti. Si tratta di: Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

IL G7 DEVE TEMERE?

Il G7, l’alleanza dei ‘Grandi 7’ (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Canada) non deve temere proprio nulla. I 5, ora 11, paesi sono troppo eterogenei. Non c’è alcun tipo di somiglianza culturale tra loro, per non parlare delle tensioni. Per esempio, sono noti gli ‘screzi’ tra Cina e India per il controllo dei territori posti sul loro confine. Senza naturalmente tener conto dello stato di guerra in cui versa la Russia, isolata a livello mondiale. Ovviamente non è passato inosservato l’invito rivolto ad alcuni paesi molto vicini all’Occidente, come l’Arabia Saudita o gli Emirati Arabi Uniti. Quindi con questo allargamento va anche a decadere l’uniforme ‘odio’ verso gli Stati Uniti che contraddistingueva il BRICS formato a 5.

COSA DEVE FARE L’OCCIDENTE?

Sicuramente il G7 deve continuare a dialogare con il BRICS, almeno per evitare situazioni come quella dell’Ucraina.

CHI GUIDA IL BRICS?

Potremmo dire che non c’è un leader all’interno dell’alleanza. Sicuramente il paese più potente del gruppo è la Cina, ma secondo vari esperti è vicina una stagnazione economica simile a quella del Giappone negli anni ’90 (qui per maggiori informazioni). Un modo per il dragone di dominare il mercato globale sarebbe puntare sullo Yen, la moneta cinese. Il problema è che non può essere ancora accostata al Dollaro e all’Euro, le monete con cui oggi avvengono gli scambi internazionali. Secondo Nelli Feroci, il direttore di Affari Internazionali, è plausibile un lancio internazionale della moneta tramite i paesi del BRICS (qui l’intervista su formiche.net). A mio avviso però sarà molto difficile date le già citate tensioni tra Cina e India, le principali economie dell’alleanza, lo stato di guerra della Russia e il moderatismo di Brasile e Sudafrica.