Forse in Israele non funziona così, ma in Italia vige la libertà di parola. Se qualcuno vuole esprimere la propria opinione, specie su tematiche importanti come una guerra, è liberissimo di farlo. Purtroppo Alon Bar, l’ambasciatore israeliano in Italia, non è d’accordo. Il diplomatico ha espresso dichiarazioni molto dure nei confronti di Ghali e del festival di Sanremo in generale. Ciò a causa di quello che nell’ultima serata dell’evento ha detto il cantante. Una triste verità, di cui tutto il mondo è a conoscenza ma che non viene mai ribadita abbastanza: è in corso un genocidio nei confronti dei palestinesi. Il governo israeliano continua incessantemente a bombardare la striscia di Gaza uccidendo decine di migliaia di cittadini inermi. Un terrificante nazionalismo travestito da patriottismo, in cui si cerca di mascherare l’assurda volontà di occupare terre straniere con la difesa della nazione. Secondo AlonBar al festival sanremese non si dovrebbe parlare di politica, a meno che non si prendano le parti di Gerusalemme. Ma d’altronde cosa ci aspettiamo? Israele non assomiglia per niente a un luogo in cui liberi cittadini possano esprimere la propria opinione senza che ci sia una qualche forma di ritorsione. Qualcuno dica all’ambasciotore Bar che nessuno a Sanremo ha giustificato Hamas per gli attacchi del 7 ottobre, ma era ora che qualcuno prendesse le parti della Palestina sul più grande palco mediatico del paese.