Antonio Tajani si è sentito in dovere di dire la sua a proposito delle polemiche scatenate dai festeggiamenti per i 50 anni di Matteo Salvini. A quella festa post Cutro potevamo contare, oltre a Salvini e Meloni, anche molti esponenti della destra presenti al governo e in parlamento. Cito l’uscita del vice premier di Forza Italia: “I leader dei partiti sono persone normali, che hanno degli amici, festeggiano i compleanni, qual è lo scandalo?”
Mi limito a non commentare la disumanità di un party nella stessa settimana in cui per degli errori dell’esercito e delle forze dell’ordine, che prendono ordini dalla destra che ora governa, sono morte più di settanta persone tra cui decine di bambini. Oltre a questo ho notato un particolare in questa dichiarazione, una caratteristica che connota ormai, purtroppo, tutti i politici: il voler sembrare persone normali. Oggi chi ricopre le più alte cariche dello stato indossa una maschera, quella dell’italiano medio, come se le persone normali gestissero un ministero o dialogassero con le super potenze mondiali. Naturalmente dietro c’è un guadagno, se ti comporti da persona normale tutti potranno immedesimarsi in te e tutti ti voteranno. L’abbiamo visto con il vaffa day, con le barzellette sporche o con il rosario sventolato alla folla. Io però, come del resto altri milioni di spettatori di questo terribile spettacolo chiamato politica, sono giunto a una conclusione. Al governo non voglio persone normali, non voglio uno che porta i figli a scuola o a spasso il cane, non voglio uno che si trova in difficoltà per una bolletta troppo alta. Io voglio persone anormali, persone veramente capaci di gestire le mille situazioni che gli si trovano davanti. Perché se una persona normale va al governo allora tutti possono andarci, e lo sappiamo bene che fare presidente una persona qualsiasi sarebbe un male per il Paese.